Sono calcolabili le emozioni, gli istinti, le passioni?
di Alessandra Cecchinato,
allieva del secondo anno del Corso triennale di formazione in counseling professionale di Collage
Il termine algebra deriva dall’arabo e significa connessione, completamento: ecco che mi viene quasi facile e intuitivo esprimere la mia personale visione dell’Enneagramma come una sorta di costrutto algebrico dell’anima – o della personalità -, in cui ognuno può completare se stesso, mettendo in connessione i vari nuclei della propria struttura.
Il completamento per me è una forma di miglioramento, di osservazione delle mie caratteristiche, dei comportamenti che metto in atto, delle mie essenze (non sempre essenziali). È come andare a riempire dei vuoti che ho nel mio Dna e su cui forse ho perseverato senza cognizione di causa. O come dare una forma a qualcosa di indefinibile al buio, ma chiaro se portato sotto i riflettori e sviscerato, osservato, analizzato.
Sono su un palcoscenico: posso recitare una parte che gli altri mi hanno assegnato, o una che io ho scelto, oppure posso fare la spettatrice. Posso desiderare di essere la protagonista assoluta, di condividere il palco con altri attori oppure con uno soltanto. Posso comprendere chi sono, fare chiarezza sulle mie relazioni e interazioni oppure continuare a restare dietro le quinte.
Mi sento come un libro, che può essere riempito di storie e dove posso variare il finale.
L’Enneagramma è per me un Algoritmo esistenziale. Gli algoritmi sono procedimenti o programmi che risolvono determinati problemi, sviluppando concetti di “calcolabilità effettiva”: è bello poter pensare che questi nove numeri possano sempre portare a una soluzione, ma nel caso dell’essere umano c’è anche una “calcolabilità affettiva”. Sono calcolabili le emozioni, gli istinti, le passioni?Io sono un unicum nell’insieme dell’umanità ed esisto in quanto me e in quanto in relazione con altri. E non sempre è facile far funzionare queste variabili, non sempre esiste una funzione unica per tutti, ma esiste la possibilità che io possa intervenire sul mio personale algoritmo di vita, e dunque la possibilità di capire la mia essenza, la mia personalità, le mie potenzialità, per migliorarmi ed essere un essere umano sano che sa relazionarsi con gli altri in modo sempre più costruttivo e libero.
Per altro, ho sempre pensato che i numeri contenessero qualcosa di affascinante e poetico, per quanto mi ritenga poco propensa alla matematica. E questi nove segni li contengono tutti in qualche modo, così come io contengo tante parti che fanno un uno.
Ogni numero per me è una musica, uno spartito pieno di note da combinare alla ricerca della miglior melodia…e mentre scrivo mi è sorta la voglia di associare un album o un brano a ognuno di essi – numeri ed enneatipi.
DUE – Led Zeppelin L’Album II contiene il brano Wanna Lotta Love, nel testo dice “ti darò il mio amore, un sacco di amore”. Del Due in me sento questo forte bisogno di ricevere amore, affetto. Riconosco la volontà di dare, ma con sana generosità non seguita necessariamente dal bisogno di ricevere.
https://www.youtube.com/watch?v=HQmmM_qwG4k
TRE – C.S.I. Tabula Rasa Elettrificata, il cui acronimo è T.R.E., è l’unico album in cui esprimono un aspetto, come dire, civettuolo, una sorta di vanità. Nel testo del brano Unità di Produzione troviamo “Macchina Automatica, no anima”, dove rivedo molto l’aspetto competitivo del Tre e la produzione di successi e realizzazioni a discapito delle emozioni. Non sono parti che sento mie, in compenso di questo enneatipo sento la virtù della sincerità, della spontaneità, che non dipende più dal bisogno di piacere, bensì dalla voglia di rapporti sani e paritari, capaci di nutrire in me quella bambina interiore desiderosa di amore.
https://www.youtube.com/watch?v=lx9f8gS1BXg
QUATTRO – Come attributo matematico il quattro rappresenta la stabilità e la completezza e questo è il mio enneatipo, nonché la mia voglia di non sentirmi incompleta. Mi piace il fatto che quattro sono i punti cardinali (benché io abbia il dono del disorientamento), le stagioni (e io vario d’umore con il passaggio del tempo), le fasi lunari e che 4 è il numero perfetto secondo i Maya: esalta la mia voglia di unicità.
Di questo si parla nella canzone di Brunori Sas Le 4 volte: un’allusione chiara alle quattro stagioni e alla ciclicità della vita, a eventi che si ripetono e alienano l’uomo, allontanandolo dal suo desiderio di essere speciale. Però rimane quel sentimento romantico, malinconico – forse irraggiungibile – di poter “nascere un’altra volta e poi rinascere ancora un’altra volta”; di cambiare, pur con la frustrazione del non riuscire a colmare quel vuoto per qualcosa che non c’è o non si raggiunge.https://www.youtube.com/watch?v=12wK_rG5ZPo
CINQUE – Paul Desmond Take Five (scritto nel 1959, per l’album Time Out del Dave Brubeck Quartet) è Il pezzo più difficile e intellettuale della storia del jazz e incanta il cervello. Del Cinque amo talvolta il suo distacco, il suo ritiro dal mondo, il non aver bisogno… per poi poter approdare al lasciarsi andare, ad accogliere le esperienze, a provare emozioni. Come questo brano, che parte dalla testa e arriva al cuore.
https://www.youtube.com/watch?v=zq1ZgMSdYIc
SEI – Five Finger Death Punch Got your six è una traccia del loro sesto, omonimo album, e dire a un Sei “ti copro le spalle” potrebbe essere rassicurante per la sua paura e costante sensazione di pericolo. Io di un Sei ambisco alla virtù del coraggio e dell’affidamento, nel senso del desiderare protezione e affetto.
https://www.youtube.com/watch?v=iRs6Asz4aaU
SETTE – Seven, del rapper Caneda, ha come tematica principale i sette vizi capitali, perfetti per un epicureo, per chi è legato al bisogno di procurarsi piacere, di eccedere. In quanto a me, faccio la mia parte, trovando a volte eccessi per evitare il dolore e la tristezza.
https://www.youtube.com/watch?v=yINrwn-xSxc
OTTO – The Hateful Eight è un film di Quentin Tarantino del 2015, con la colonna sonora di Ennio Morricone. Questa musica vibra minacciosa, con forza, potenza e profondità, fra percussioni martellanti e contrappunti inquietanti. Una vita vissuta con intensità. L’Otto è combattivo, pieno di energia, ama la lotta e va all’attacco per sé e per gli altri. Io sono spesso priva di energia, ma ogni tanto mi stupisco di me stessa, perché mi escono dal profondo energie potenti che mi fanno lottare con tenacia: più per gli altri che per me… ma sto imparando a vedere anche me stessa.
https://www.youtube.com/watch?v=pxtNi3dytcY
NOVE – Beatles – Revolution 9, traccia dell’album The Beatles del 1968, è una specie di dormiveglia dello stato mentale. Ecco l’accidia, la dimenticanza di sé, l’inerzia, la non scelta. Di questo enneatipo mal digerisco la non presa di posizione, l’acriticità. Ne inglobo invece, in parte, la sotto modalità conservativa, per cui tendo a sostituire i miei reali bisogni con dei surrogati.https://www.youtube.com/watch?v=SNdcFPjGsm8
UNO – Muse – One – “’Cause you could’ve been number one If you only found the time…”.
Il numero della perfezione, del far bene e dell’essere i numeri uno in ciò che si fa. Duro e severo con se stesso o con gli altri, talvolta intollerante. Questa intolleranza a volte sfiora anche me, non di certo perché ritengo me stessa perfetta, bensì perché ho difficoltà ad accettare idee per me inaccettabili.
https://www.youtube.com/watch?v=tbPA58xJI24
Da 1 a 9 c’è un universo musicale variegato e profondo. Non sempre serve leggere le note sul pentagramma, a volte basta solo ascoltarne la melodia.
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